Essere fotografo professionista è anche condividere le proprio esperienze con chi inizia oggi questa professione. ( foto di copertina di Giulia Torra )
Da oltre 12 anni sono docente di fotografia e lecturer del triennio in inglese per il conseguimento della laurea accademica di fotografia.
Ogni anno mi è capitato inoltre di parlare di fotografia agli Open Day dell’Istituto Europeo di Design, come quest’ultimo 15 marzo.
L’incontro di sabato è stato la simulazione di una lezione di fotografia di moda del secondo anno di formazione, ciò che ho cercato di trasmettere, a parte illustrare cosa succede in una giornata di riprese negli studi fotografici di via Bezzecca a Milano, è che la fotografia, come la si considerava in epoca analogica non esiste più.
Oggi non basta avere una fotocamera professionale e luci da studio per essere riconosciuti dai committenti quali fotografi professionisti.
Provocatoriamente dico che con il digitale e qualche tutorial online chiunque può ottenere belle immagini. Ciò che non è facilmente “acquisibile” con le risorse di auto-formazione è (a mio parere) la conoscenza di tutto ciò che precede un servizio fotografico, come lo si organizza, con che modalità e timing deve svolgersi e come ci si deve comportare dopo un servizio fotografico.
Avvalersi di professionisti “in prestito alla docenza” ritengo sia la carta vincente di questo modello formativo, professionisti che adattano il proprio programma , nei mezzi e nei modi, al passo con l’evoluzione continua del mondo del lavoro.
Quest’anno nel parlare alle persone interessate alla mia “lectio magistralis” mi sono trovato letteralmente accerchiato dalle persone presenti, ho avuto il piacere di mettere in pratica le tecniche di public speaking proprie del metodo Toastmasters.
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Se sei arrivato a leggere fino a questo punto forse è arrivato il momento di capire cosa posso fare per te.
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